Stress da Lavoro Correlato

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La Direttiva europea 89/391 impone a tutti i datori di lavoro l’obbligo giuridico di tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro dei propri operatori. Con decorrenza 1 agosto 2010 l’articolo 28 del Testo Unico sulla Sicurezza, D. Lgs. 81/08, introduce l’obbligo di valutare il rischio stress lavoro-correlato.

Lo stress lavoro correlato è stato individuato a livello internazionale, europeo e nazionale quale fattore di rischio lavorativo rilevante ai fini della tutela della salute e della sicurezza

La valutazione ha lo scopo di guidare il datore di lavoro nell’individuazione delle azioni correttive che possono essere intraprese per migliorare l’organizzazione del lavoro, al fine di eliminare o ridurre i problemi di stress lavoro correlato, oltre che, ovviamente, stabilire se nella azienda esiste o meno un problema di stress lavoro-correlato, quanto piuttosto

 

 

L’obiettivo è basato sulla individuazione ed analisi delle variabili organizzative e personali – secondo un modello operativo a carattere psicosociale – degli stressors lavoro-correlati che condizionano il rapporto individuo-organizzazione-ambiente in termini: di rischio aziendale (livello soglia basso-medio-alto); di  benessere personale/aziendale percepito.

 

Affrontare il problema dello stress sul lavoro può contribuire a migliorare l’efficienza e la produttività dell’azienda ed aumentare l’efficacia lavorativa.   

 

Il processo di valutazione dei rischi si articola in due fasi:

L’attività completa si articola su 2 fasi indipendenti e propedeutica l’una all’altra, ovvero

Fase I -        Valutazione preliminare o semplice

Compilazione di una chek-list finalizzata all’individuazione delle situazioni di rischio che superano un determinato livello soglia (rischio basso) con conseguenti interventi di eliminazione o riduzione del rischio e successiva una valutazione approfondita.

La Chek-list dovrà essere somministrata a “testimoni chiave” da selezionare all’interno dell’Organigramma Aziendale (es. Responsabili di Settore e/o di Reparto (Preposti e Dirigenti), Medico Competente, Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, etc.);

Fase II -       Valutazione approfondita o articolata

Consiste nell’analisi dettagliata dei rischi, allo scopo di individuare le misure di prevenzione necessarie (fasce di rischio medio-alte).

Questionari individuali da somministrare, in forma anonima, al personale oggetto dell’indagine. I questionari saranno specificatamente costruiti per la rilevazione delle variabili oggetto dell’indagine.

 

Organizzazione del progetto

Fase I –       Studio dell’Organizzazione nel suo complesso, comprendente le

                    seguenti attività

-      Analisi conoscitiva della mission aziendale, dell’organigramma,

       dell’ organizzazione generale dei processi e delle attività;

-      Visione dei documenti aziendali

-      Individuazione, in accordo con il DdL/RSPP, dei testimoni

       chiave da intervistare e successiva somministrazione

       dell’intervista;

-      Analisi della chek-list nel suo complesso;

Fase II A –   Presentazione dell’indagine

-       al personale/dipendente coinvolte nell’intervento (una per ogni

        sede);

Fase II B – Acquisizione dei dati e loro analisi, con

-      Costruzione del questionario d’indagine ad hoc;

-      Somministrazione del questionario;

-      Codifica dei questionari;

    Analisi dei risultati;

Fase II C – Individuazione delle variabili critiche e diffusione dei risultati

-      Stesura della relazione conclusiva, nella quale si proporranno le

       eventuali ipotesi migliorative;

-      Discussione dei risultati e della relazione finale con

       gli organismi preposti (ad es. il RSPP, le OO.SS., eventuali

       Responsabili di Reparto);

-      Presentazione dei risultati ai lavoratori attraverso la

       pianificazione, in base alle esigenze dell’Azienda, di una o più

       riunioni

 

I piani di lavoro saranno concordati con un referente, al fine di non creare indesiderate interferenze con la normale attività operativa dell’azienda.

 

Il Rapporto Finale, discusso ed approvato dalla Direzione Generale, rappresenta oltre che la evidenza dell’avvenuto adempimento normativo, la situazione attuale ed il filo conduttore di una eventuale azione di sensibilizzazione rivolta al benessere ed alla sicurezza dei lavoratori.

 

Strumenti e metodi (relativamente alla seconda fase)

 

Modalità di lettura e analisi dei dati (relativamente alla seconda fase)

In funzione del tipo di informazioni che vogliamo ottenere dall’analisi statistica si possono utilizzare diversi quali ad esempio: analisi della varianza, Alpha di Cronbach, correlazione degli item-scala totale corretta, correlazione di Pearson, regressione lineare, media, percentuale, analisi descrittiva ecc.

In presenza di un fenomeno (stress), valutato con numerose variabili si sottolinea che nelle ricerche psicologiche-sociali dove s’indagano dei costrutti “teorici” risulta fondamentale intraprendere l’analisi dell’attendibilità dello strumento di misura, per conoscere se il punteggio ottenuto dall’analisi è dovuto allo strumento o alle fluttuazioni casuali.

 

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